A Fabbroni Serramenti il prezioso riconoscimento di Confartigianato
| ott13201770 candeline per Confartigianato Arezzo, 31 imprese premiate durante l’evento organizzato ad Arezzo Fiere e 1 unico libro per raccogliere i racconti di ciascun imprenditore.
Si sono svolti nei giorni scorsi i festeggiamenti per il compleanno dell’associazione di categoria che più rappresenta il mondo dell’artigianato e della media impresa. Presenti all’evento oltre 700 persone fra autorità, rappresentanti del mondo politico e istituzionale, delle categorie economiche e bancarie, i dipendenti di Confartgianato, e tanti artigiani di Arezzo e provincia.
Dopo i saluti del presidente Ferrer Vannetti che ha sottolineato l’importanza dell’appuntamento e ha ringraziato gli oltre 5000 associati, si sono alternati sul palco il vicepresidente vicario di Confartigianato nazionale Marco Granelli, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli e il direttore generale di Banca Cambiano 1884 Spa, Francesco Bosio. Proprio l’istituto di credito, che ha sponsorizzato la serata, ha premiato le 31 imprese le cui storie sono narrate in un libro, distribuito nell’occasione ai partecipanti.
Fra le aziende che hanno ricevuto il riconoscimento anche Fabbroni Serramenti nata nel 1949 come azienda artigianale nella produzione di prodotti di falegnameria. Nel 1982 i figli, Carlo e Roberto decidono di specializzarsi solo nella produzione di serramenti ed infissi in legno trovando la strada giusta per emergere. Negli anni l’azienda si è poi sviluppata adottando linee di produzione, tutte ad altissimo livello tecnologico, per un processo produttivo computerizzato, ma senza abbandonare la missione artigianale che la contraddistingue.
Nel libro è raccontato il cammino di impegno, passione e ricerca della qualità che hanno portato Fabbroni alla terza generazione, ad avere 20 dipendenti, un moderno ciclo produttivo e un elegante showroom nella storica sede di Pieve al Toppo.
La medaglia consegnata come premio è realizzata in legno, in omaggio a San Giuseppe, rifinita in foglia d’oro per sottolineare il legame di Arezzo con il comparto orafo e ha una forma ottagonale, come quella di un’arnia per ricordare il lavoro minuzioso e costante degli imprenditori nello sviluppo del tessuto economico e sociale del territorio.